E adesso abbiamo una nuova blogger…
Qui in casetta è scoppiato l’inferno. Hanno detto che cercano una di noi, un’ape che sia in grado di scrivere, insomma quello lo sanno fare tutte, non è mica un requisito speciale…ah dimenticavo…scrivere “bene” che poi cosa significa, basta saper mettere in fila le parole con i verbi, gli avverbi, gli aggettivi è così che si scrive o no?
Dicono di no, dicono che ci vuol un’anima, un garbo, una capacità empatica…o mediatica, non ricordo bene.. Insomma le doti dei blogger quelle nuove figure così osannate da tutto il pubblico dei social…e per giunta hanno detto che io sarei quella giusta.
Sufficientemente curiosa, sufficientemente inserita nei contesti, quelli “degli addetti ai lavori”, che scrivo discretamente e che ho costanza, determinazione e volontà, quella che come la goccia perfora la pietra. Dicono anche che devo presentarmi…
Io sono Artemisia
Per adesso me ne sono stata buona, buona in casetta a fare i mestieri. Qui da noi le cose si imparano in fretta…mica ci fanno fare tanti corsi.
Una cosa però devo ammetterla, quest’anno stare in casetta non è stato poi così male visto il tempaccio che c’è stato là fuori…adesso di nuovo tuoni e fulmini ma qui lavoro ne abbiamo e parecchio…come sempre.
Insomma sono nata in un periodo strano, strano forte.. nessuno sa che cosa succede…ho sentito parlare qui fuori, dicono che non sono più le stagioni di una volta, che il tempo è matto…mah, io non lo so, sono troppo giovane, non ho esperienza. Comunque appena potrò uscire vi racconterò cosa succede..
Prima però devo frequentare un corso veloce per sapere come comportarmi con il signore che viene ogni tanto a togliere il tetto alla nostra casetta, dicono che si chiama apicoltore, insomma il “pastore delle api”. L’ho intravisto una volta, quando ero sui favi più alti e appena ha tolto la soffitta me lo sono trovato davanti, tutto imbacuccato in uno strano vestito e con un cappellacio a rete. Dicono che si veste così perché ha paura di noi… È vero che quando viene, proprio piacere non fa…e, tocca di quà e tocca di là, mette e toglie cose e poi dicono che butta dentro il fumo…che c’è da tossire una settimana e poi spruzza cose puzzolenti. Beh io mica ci credo tanto eh…ma chi vivrà vedrà!
Ah già…da quando l’ho visto quella volta l’ho soprannominato “Parruccone” sì proprio come quel coniglio, di quella storia, di quella collina..me l’hanno letta da piccola, parlava della vita di una conigliera ed era una bella favola raccontava un po’ di come viviamo noi nella nostra casetta…
Per finire con il Parruccone…lo chiamo così perché ha tanti peli in faccia e in testa..pare si chiamino capelli e barba.
Ma devo dirvi una cosa prima di continuare con i miei lavori…ho sentito proprio ieri che parlavano qui fuori, il Parruccone e i suoi amici, dicevano tante cose…un po’ difficili da capire ma interessanti.
Allora ho pensato…adesso tutte queste cose devo proprio raccontarle ai miei nuovi amici e così ho preso in prestito il foglio che leggevano, tanto per fare un ripasso veloce per poi spiegarvi meglio tutto ciò che accade qui…
A presto..