L’apiario del Borgo..
Le nostre api che ci parlano di ecosostenibilità e di prodotti naturali sono allevate oggi come ieri con l’amore e la cura che deriva dall’esperienza e dalla tradizione appresa dai nostri vecchi.
Seguite e coccolate da mani esperte producono i tradizionali mieli delle nostre valli.
Gli apiari vengono spostati per inseguire le fioriture che scandiscono la primavera e l’estate.
Ogni anno dopo la morsa dei rigori invernali che costringono le api a fermare il loro ciclo biologico arrivano le prime giornate miti che le risvegliano e le invitano ad uscire per esplorare le prime timide fioriture.
Intanto i prati iniziano a punteggiarsi di un’infinità di colori, di una variopinta tavolozza di sfumature che la natura ogni anno ci vuole regalare malgrado le incognite di un clima mutevole e a volte inclemente.
Il giallo, il colore del sole inonda la pianura e i fiori del tarassaco iniziano a far capolino fra i primi teneri fili d’erba. Un tempo certo erano molto più numerosi, oggi questa fioritura difetta in quantità ma il miele che ne deriva è un accordo unico e particolare.
Successivamente dagli alberi che costeggiano i fossati e che formano boschetti e agglomerati di fronde ondeggianti ai primi venticelli primaverili, l’acacia ci regala grappoli profumati e fragranti. I fiori di questa pianta selvatica sono molto apprezzati anche in cucina rappresentando una squisitezza fra i fiori eduli, il miele che ne deriva è in ogni caso il più amato da grandi e piccini per la sua dolcezza e la sua consistenza che rimane sempre liquida.
Dopo, i prati si punteggiano di fiori di ogni forma e colore rappresentando il pascolo ideale per le nostre api che bottinano vari nèttari e ci offrono il miele più diffuso, il millefiori di primavera.
Poi, i profumi si intrecciano alle calde giornate di inizio estate e nei boschi i castagni secolari vengono presi d’assalto dalle api e quasi contemporaneamente su colline e crinali il sentore di tiglio riempie la valle di aromi ed è un piacere perdersi ad osservare gli insetti pronubi volteggiare in ogni dove.
Il castagno e il tiglio rappresentano la tipicità della nostra valle in fatto di mieli, cosi diversi per colore, consistenza, aroma e gusto. Due chicche che proponiamo sempre con grande orgoglio alla nostra clientela.
In estate se il tempo lo consente si parte per la montagna, qui l’aria è fresca, pura, e tutto ricorda un passato dove la pastorizia, gli alpeggi, il latte e il formaggio rappresentavano un tassello importante di un’economia montana fondata su un lavoro incerto dove la montagna era la signora incontrastata e a tratti la matrigna severa ed esigente. Oggi la tecnologia è servita d’aiuto in molti di quei lavori dove la sola forza fisica spesso non era sufficiente e anche noi le arnie le trasportiamo su mezzi meccanici, tuttavia le transumanze a dorso di mulo rimangono un ricordo che si perde fra le pagine di vecchi libri e sulla patina sbiadita di certe fotografie di famiglia.
Qui, in quota, il miracolo sono i cespugli di rododendro, cuscini di fitti fiori rosso scuro appiattiti fra i sassi che sfidano il vento e il freddo notturno. Se la stagione lo consente e la nebbia si dirada lasciando spazio temporale alle api per svolgere il loro alacre lavoro allora dopo appena un mese possiamo portare a valle un miele a dir poco spettacolare. La consistenza del miele di rododendro rimane liquida per poco tempo dando luogo ad una cristallizzazione compatta e finissima di un bianco puro, un miele questo che ricorda le immacolate e incontaminate distese di neve fresca che luccicano al sole in una cornice di bianco abbagliante.
Borgo Bianchi non raccoglie solo eccellenze del nostro territorio ma anche mieli e prodotti particolari di altre regioni italiane che per qualità e peculiarità hanno conquistato il nostro cuore.